Sono un consulente aziendale, un coach e un consulente filosofico. Mi occupo di persone e organizzazioni. Qui scrivo di come cambiare le une e le altre. In particolare, ma non solo, con le pratiche filosofiche. Perchè, come dice Wittgenstein, "compito della filosofia è mostrare alla mosca come uscire dalla bottiglia". E... giusto per essere chiari: qui le mosche siamo noi. Per chi desidera scrivermi c'è l'e-mail paolo.cervari@gmail.com, mentre per saperne di più su ciò che faccio c'è www.cervari-consulting.com.

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mercoledì 22 febbraio 2012

L'essenziale

"Facevano colazione, per così dire, coi gomiti appoggiati sull'angoscia e sul dubbio. Appoggiati sull'essenziale che non porta da nessuna parte."

Roberto Bolano, 2666, p. 601

lunedì 13 febbraio 2012

The gamification of sex

E' un buon esempio di gamification, il modo di modificare la realtà con il gioco.

domenica 12 febbraio 2012

L’“Organizzazione individualizzata” di Bartlett e Ghoshal

Secondo Bartlett e Ghoshal nel contesto economico attuale, caratterizzato da una forte competizione basata sulla conoscenza e sui servizi, la chiave del vantaggio competitivo sta nella creatività e nell’iniziativa delle persone. Di qui il concetto di Organizzazione Individualizzata ovvero un’organizzazione in grado di «valorizzare la conoscenza idiosincratica e le abilità uniche di ogni individuo lavoratore». Secondo i due studiosi, le organizzazioni che intendono realizzare questo obiettivo devono costituirsi intorno a tre macroprocessi decisivi:

1) Il processo di rinnovamento. Affidato ai top manager, consiste nella continua rimessa in discussione delle credenze e delle pratiche che sono alla base delle strategie di business dell’organizzazione. Per fare questo i top manager devono andare oltre i loro compiti tradizionali di disegno delle strategie, definizione di strutture e guida dei sistemi, per occuparsi invece soprattutto di scopi organizzativi, processi organizzativi e sviluppo delle risorse umane (ovvero le “tre p”: purpose, processes, people).

2) Il processo di integrazione. Affidato ai middle manager, consiste nella costruzione di più ampie e diverse capacità organizzative basate sul collegamento delle diverse competenze, allo scopo di massimizzare le potenzialità del capitale sociale e intellettuale dell’organizzazione.

3) Il processo imprenditoriale. Affidato ai front-line manager, consiste nella continua ricerca e sviluppo di nuove opportunità di business e comporta la creazione di piccole unità organizzative dotate di larga autonomia decisionale.

Per tutto quanto sopra cfr. S. Ghoshal, C:A. Bartlett, The Individualized Corporation, London, William Heinemann, 1997. S. Ghoshal, C. A. Bartlett, Changing the role of Top Management: beyond strategy to purpose, in “Harward Business Review”, Novembre Dicembre 1994.

domenica 22 gennaio 2012

Comunità

Le gerarchie sono estremamente efficaci per aggregare lo sforzo. Ma quando bisogna mobilitare le capacità umane, le comunità fanno meglio delle burocrazie.

Gary Hamel Il futuro del management

giovedì 29 dicembre 2011

Guerra originaria

Ho appena finito di leggere Bisogna difendere la società, uno dei corsi di fine anni Settanta al Collége de France di Foucault, che mi ha lasciato un'idea che credo importante. Sostiene, Foucault, che fino a circa il Seicento, la teoria e la filosofia politica si sono fondate su un'idea di sovranità che comportava un'armonia, un'omogeneità e una pacificazione che affondavano le proprie radici nella teoria platonica e aristotelica della polis, e prima ancora, mi viene da aggiungere, nel modello cosmologico del mondo di quaggiù, l'armonia celeste che propaga la sua immagine potente almeno fino a Kant, al suo cielo stellato, che stava sopra di lui a infondere cosmica armonia come e quanto altrettanto faceva la legge morale in lui. Il sovrano, il re, rende abitabile, prospero e armonico il popolo e il territorio: lo costituisce. Ma a partire dal Seicento - dalla sua fine - prende forma un altro paradigma: quello della guerra. All'origine della società non c'è il caos, poi normalizzato dal sovrano (e Hobbes con la sua astratta guerra di tutti contro tutti rientra secondo Foucault in questa tradizione), bensì la guerra tra due fazioni, una ferita, una differenza insanabile tra dominanti e dominati, tra invasori e invasi... idea che tra l'altro sta alla base di quel delirante e meraviglioso libro teso tra neolitico e quest del Graal, tra culti matrilineari e calendari celtici agresti che è La Dea Bianca di Robert Graves. Secondo quest'idea, quella presentata da Foucault, all'origine della storia, dunque, non c'è l'indifferenziato o il caos, ma una polarizzazione originaria tra noi e loro: un conflitto. Foucault non lo dice, ma è possibile a mio avviso ritrovare questa tradizione nella storia della filosofia europea premoderna. Penso per esempio a Eraclito o a Democrito, o a Vico o a Machiavelli, benché quest'ultimo Foucault escluda esplicitamente da un philum che secondo lui nasce nella storia europea soltanto alla fine del Seicento. Al di là di questo, tuttavia, credo che sia interessante l'alternativa: armonia o conflitto? All'origine cosa c'è? Perchè il punto chiave sta in questo: se c'è l'armonia allora bisogna tornarvi, ma se c'è il conflitto si può solo andare avanti, concluderlo, risolverlo. Ovvero progredire, e non è un caso che Foucault ponga questa idea del conflitto originario all'origine (non so se è solo un bisticcio di parole) della modernità. Inoltre c'è un'altra conseguenza importante: se il primum è il conflitto allora il pensiero strategico, lo schierarsi da una parte o dall'altra, è questione necessaria e forse insuperabile. Il che implicherebbe che qualsiasi elogio dell'armonia altro non sia che ideologia volta all'autocelebrazione dei vincitori o, il che in fondo è lo stesso, volta a imbrogliare o mantenere sottomessa la controparte, il partito dei vinti. E dunque: la verità è neutra, una, forse divina, o solo differente, molteplice e schierata? Ed è solo questa l'alternativa possibile?

domenica 4 dicembre 2011

Charlene Li

E' un cosidetto guru aziendale. A me piace. Dice delle cose interessanti su social network, mercati e sviluppo organizzativo: qui.