Sono un consulente aziendale, un coach e un consulente filosofico. Mi occupo di persone e organizzazioni. Qui scrivo di come cambiare le une e le altre. In particolare, ma non solo, con le pratiche filosofiche. Perchè, come dice Wittgenstein, "compito della filosofia è mostrare alla mosca come uscire dalla bottiglia". E... giusto per essere chiari: qui le mosche siamo noi. Per chi desidera scrivermi c'è l'e-mail paolo.cervari@gmail.com, mentre per saperne di più su ciò che faccio c'è www.cervari-consulting.com.

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domenica 31 marzo 2013

La ragione e la libertà

"La ragione, in tutte le sue imprese, si deve sottomettere alla critica, e non può mettere nessun divieto alla libertà di questa, senza nuocere a se medesima e attirare su di sé un sospetto pregiudizievole. Poiché niente è così importante rispetto all'utile, niente così sacro, che si possa sottrarre a questo esame che scruta e squadra senza rispetto per nessuno. Su questa libertà, anzi, riposa l'esistenza della ragione, che non ha autorità dittatoria, ma la cui sentenza è sempre non altro che l'accordo di liberi cittadini, ciascuno dei quali deve potere formulare i suoi dubbi, e per fino il suo veto, senza impedimenti".

 Immanuel Kant, La disciplina della ragion pura rispetto al suo uso polemico

Ora, come spero si sia capito, non pubblico citazioni a caso. Diversamente potrei pubblicarne a badilate, tanto si trovano in rete. Pertanto vi chiederei, sulla fiducia, di provare a leggere davvero e di cercare di capire (non è scontato: io stesso leggo spesso senza capire, per non dir di quando faccio finta di ascoltare). 

................................................................. (provato?) .................................

Bene, posto che voi abbiate pensato (ne dubito) vediamo cosa pensando io posso aiutarvi a pensare voi. Che cosa consegue da questa bella pensata di Kant? 

1) Non c'è autorità ultima: Dio è morto e, richiamando Nietzsche, noi ci ridiamo sopra. 
2) La verità è faccenda di negoziazione sociale (con tutta la complessità possibile relativa a "sociale" e "negoziazione", per non parlare dell'istrionico ed erudito "faccenda") 
3) Quanto sopra comporta la libertà come fondamento 
4) La libertà non ha alcun fondamento se non nel fatto di porsi come atto che si autofonda (non apro parentesi perché ci vorrebbe un trattato) 
5) Per cui non vi è alcuna certezza (compreso il fatto che non si sa bene cosa sia la certezza) 
6) Pertanto il senso dell'atto si fa andando e vedendo (come diceva Mogol) 
7) Last but not least: sarà stata buona la scelta, dopo. 
8) Si scommette sempre 
9) Ci serve una scienza della scommessa. 

Nove massime mi sembrano un buon numero: consideratelo l'enneagramma dei tempi interessanti. E, come dicono i cinesi, vi auguro che non siano tali. Ma non è così. 


Per rilanciare, tuttavia, vorrei fare notare quel "senza rispetto per nessuno" detto da Kant nella citazione di cui sopra. E' punto grave, perché "rispetto" è per Kant cosa importante. E anche per noi. Ragionare su questa faccenda (ancora) è impossibile nei limiti di un post. Mi limito pertanto a farvi qualche domanda: 

1) Chi è o che cosa è ciò che non ha rispetto per nessuno?
2) Secondo il testo ciò ("senza rispetto per nessuno") appare dissacratorio: in cosa consiste questa negazione del sacro?
3) Chi è questo nessuno? E' un qualcuno? 
4) Ripudiare il qualcuno in quel "nessuno" significa rinnegare il rispetto? 
5) Siamo certi che vi sia qualcosa oltre (più alto, più sacro) del rispetto?
6) Potrebbe, questo qualche cosa che eccede il rispetto, essere la libertà?
7) Di chi? Mia o tua o nostra o loro? 
8) E cosa regola, se la regola, questa libertà? 
9) Oppure, al fondo di tutto c'è la violenza, l'imposizione  (per chi sa di cosa stiamo parlando, in tedesco, Gewalt) ? 

giovedì 28 marzo 2013

Come si producono le nuove idee?

In sintesi: bisogna scambiare, mescolare e riprovare, senza sapere bene dove andare. Steven è bravissimo, ascoltatelo.

 

Daniel Kraft: Il futuro della medicina? Esponenziale

L'essenziale non è tanto il tema quanto il pensiero dell'innovazione: sarà più veloce, molto più veloce di quanto possiamo immaginare. Il futuro non solo non è più quello di una volta, ma molto più imprevedibile.

 

Enterprise 2.0 Summit 2013 Parigi

Volevo segnalare questo evento, dove si possono trovare molte informazioni utili su un mondo in evoluzione (all'estero) e ancora abbastanza mitologico (in Italia):  http://www.e20summit.com/. Buona ricerca. 

domenica 24 marzo 2013

Ecco come smartphone e tablet cambiano le aziende

di Cronologia articolo22 marzo 2013Commenta

Uno degli elementi che in futuro potrà produrre significativi profitti per l'azienda: questo pensano, parlando di mobility, il 79 per cento dei Chief information officer oggetto diun'indagine di Accenture svolta in 14 Paesi (tra cui l'Italia) e in altrettanti settori di mercato. Oltre l'80 per cento la vede inoltre come un canale che può migliorare in modo significativo le interazioni tra i clienti ed esercitare un impatto rilevante sul business... Potete leggere tutto l'articolo qui

martedì 19 marzo 2013

Assumete chi infrange le regole o tra 10 anni sarete robot

Steve Jobs, il creatore di Apple, quando era presidente di Pixar, leader mondiale del cinema di animazione poi inglobata in Disney, assumeva regolarmente persone irregolari. Tra queste Brad Bird, famoso per aver lanciato i Simpson, quando fu chiamato dalla Pixar si senti dire:

" L'unica cosa che temiamo è scivolare nell'autocompiacimento. Dobbiamo importare persone dall'esterno per mantenere una situazione di squilibrio creativo". Poco dopo Bird spiegò così la logica della sua assunzione: " Mi hanno assunto perché portassi una certa indisciplina. Mi hanno licenziato parecchie volte perché ero indisciplinato, ma è la prima volta che mi assumono per questo."

Gary Hamel, nel suo Il futuro del management, riferendosi alle qualità che i collaboratori dovrebbero possedere in termini di contributo alla creazione di valore e alla generazione di vantaggio competitivo per l'organizzazione per la quale lavorano, propone una classifica di sei valori per comprendere le caratteristiche ideali dei professionisti che agiscono in mercati ipercompetitivi e ultrainnovativi, come dire l'ambiente sulla soglia del caos che oggi ci accompagna.

Passione 35%
Creatività 25%
Iniziativa 20%
Intelletto 15%
Diligenza 5%
Obbedienza 0%

In questa dimensione entrano in gioco anche la capacità di mettere continuamente in discussione le proprie conoscenze per acquisirne di ulteriori e diverse, la predisposizione al rischio e al fallimento, il non accontentarsi del mondo così come visto da una visione " unidirezionale ". Con un corollario, che sottoscrive lo stesso Hamel: le prime tre qualità dell'elenco qui sopra le potete comprare? E allora, come potete fare per assicurarvele? Chi sa rispondere a questa domanda tra 10 anni ci sarà ancora. Gli altri saranno vegetali o robot.