Sono un consulente aziendale, un coach e un consulente filosofico. Mi occupo di persone e organizzazioni. Qui scrivo di come cambiare le une e le altre. In particolare, ma non solo, con le pratiche filosofiche. Perchè, come dice Wittgenstein, "compito della filosofia è mostrare alla mosca come uscire dalla bottiglia". E... giusto per essere chiari: qui le mosche siamo noi. Per chi desidera scrivermi c'è l'e-mail paolo.cervari@gmail.com, mentre per saperne di più su ciò che faccio c'è www.cervari-consulting.com.

Cerca nel blog e nei links

martedì 5 ottobre 2010

Vita e sovranità

Che cos'è la sovranità? E che rapporto ha con la vita? Il sovrano era colui che aveva diritto di vita e di morte... concezione più forte di quel che può sembrare a tutta prima, giacchè per esempio secondo quanto Rousseau scrive nel suo Le contrat social, "la vita non è (...) un beneficio incondizionato della natura, ma un dono condizionato dello Stato" (il maiuscolo è suo, ovviamente). Capito? La vita non è tua, ma un dono che ti fa lo Stato. Il che sembra incredibile, perchè non vedo come lo stato possa procreare - alzi la mano chi tra voi ragazze ha giaciuto con lo stato! Ancora più incredibile che con Dio... Tant'è che se è vero, come è vero che lo stato ha (aveva...? mah....) potere di morte, poteva in realtà darti la vita solo dopo che te l'aveva tolta, con una condanna, concedendoti una grazia (termine le cui risonanze teologiche conosciamo bene...). Insomma il potere dello stato, a ben vedere, è solo di morte, il resto è un bluff, un gioco di prestigio in cui ti si (ri)dà qualcosa che in realtà non ti hanno tolto mai. Il che forse definisce lo stato e la sovranità: ti fanno paura minacciandoti di morte. Che è precisamente la quintessenza della tirannia. E del resto com'è che oggi ci affanniamo tutti a rimanere giovani e sani, a scongiurare la morte? Forse solo la fine dello stato ci potrà fare uscire da questa... schiavitù, o per meglio dire, minorità. Certo, ci sarebbe da dire che cos'è la vita... lo farò in un altro post. Ma posso anticipare che definirla o vederla come "non morire" è abbastanza riduttivo (anzi, molto pericoloso)... e mi ricorda un topo impaurito.

Nessun commento:

Posta un commento