Sono un consulente aziendale, un coach e un consulente filosofico. Mi occupo di persone e organizzazioni. Qui scrivo di come cambiare le une e le altre. In particolare, ma non solo, con le pratiche filosofiche. Perchè, come dice Wittgenstein, "compito della filosofia è mostrare alla mosca come uscire dalla bottiglia". E... giusto per essere chiari: qui le mosche siamo noi. Per chi desidera scrivermi c'è l'e-mail paolo.cervari@gmail.com, mentre per saperne di più su ciò che faccio c'è www.cervari-consulting.com.

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domenica 2 gennaio 2011

Opinioni e politica

"Avere opinioni adeguate (epieikos doxazein) su ciò che è utile è più importante di avere scienza esatta (akribos epistasthai) su ciò che è inutile." (Hel. § 5) E' un detto accreditato a Isocrate (l'orazione da cui è tratto è Elena), che fu un avversario di Platone, con il grande merito di focalizzare il proprio filosofare su quanto utile da un punto di vista pratico, ovvero, secondo lui, sull'opinione (doxa) - in contrasto con la sedicente episteme (scienza certa) di Platone. Ora, se è vero che per noi oggi di certezze non se ne parla più, e dunque il modello matematico e geometrico di certezza proprio del platonismo non è più modello del sapere, resta che, secondo quanto dice Isocrate, siccome il criterio è l'utile (con modalità non distanti dal pragmatismo di Dewey e compagnia), allora si pone il problema: come stabiliamo cosa è utile e cosa è inutile? Secondo quali criteri? E utile o inutile per chi o per cosa? Il che ci rimanda, d'accordo con Isocrate, a una questione che è fin da subito eminentemente politica...

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