Sono un consulente aziendale, un coach e un consulente filosofico. Mi occupo di persone e organizzazioni. Qui scrivo di come cambiare le une e le altre. In particolare, ma non solo, con le pratiche filosofiche. Perchè, come dice Wittgenstein, "compito della filosofia è mostrare alla mosca come uscire dalla bottiglia". E... giusto per essere chiari: qui le mosche siamo noi. Per chi desidera scrivermi c'è l'e-mail paolo.cervari@gmail.com, mentre per saperne di più su ciò che faccio c'è www.cervari-consulting.com.

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sabato 15 dicembre 2012

Se è falso allora è vero

Socrate: "Platone mentirà nella frase che segue".
Platone: "Socrate ha detto il vero nella frase precedente". 

Pensateci sopra e fatevi venire il mal di testa. Lo ha inventato il tipo famoso per l'asino che muore perché non sa decidersi se mangiare la balla di fieno di destra o quella di sinistra: Giovanni Buridano, vissuto nel XIV° secolo, che con quella storiella dell'asino voleva dimostrare la differenza tra animali e uomini, ma che con questa nuova versione dell'antico paradosso del mentitore ("Io mento") in realtà ci rende tutti alla stregua di asini, obbligati a rimbalzare per sempre da una frase all'altra, perché se una di esse è vera, allora è falsa, e se è falsa è vera. L'interesse per la storia della logica sta nel fatto che estrae il paradosso del mentitore dall'ambito dell'autorefenzialismo (non è più lo stesso soggetto parlante a riferirsi a se stesso). L'interesse per noi qui è che cose del genere pare stiano alla base di qualunque sistema simbolico complesso, comprese ovviamente le organizzazioni sociali.

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